lunedì 22 dicembre 2014

A tu per tu con l'osservatore del Villanova Giuseppe Orlando: "Vi racconto il mio amore per il calcio"

Animato da una grandissima passione per questo sport Giuseppe Orlando, classe 1988 di Mentana, è l'osservatore ufficiale del Villanova Calcio. Nato sotto il segno del cancro, si definisce socievole e disordinato e, oltre il Villanova, tifa la Roma, la sua squadra del cuore e il grandissimo Francesco Totti.
Giuseppe, come è nata la tua passione per il calcio?
Da bambino adoravo disegnare su un foglio i gol che vedevo a “90°Minuto”. All’età di 10 anni poi, iniziai a giocare a calcio nel Mentana, come portiere, con buoni risultati: ancora oggi mi diverto a giocare a calcetto con gli amici, nello stesso ruolo. Preferisco guardarle però le partite.
Quando hai cominciato a lavorare come osservatore?
Questo è il mio secondo anno. L'anno scorso ero al Bra, piccola realtà in provincia di Cuneo, neo promossa in Lega Pro. Ho iniziato documentandomi su internet su questa figura che mi ha sempre affascinato: ho fatto due corsi di formazione con la R.O.I. Italia che mi hanno dato senza dubbio qualche nozione in più, anche se poi è importante il lavoro sul campo (farsi vedere, parlare con la gente, stringere rapporti calcistici e non con direttori sportivi, presidenti e giocatori che si seguono). Penso che sia il lavoro che faccia per me, sia per le mie qualità umane che per le mie competenze calcistiche, anche se non si finisce mai di imparare. Frequento sempre corsi di aggiornamento.
Dopo il Bra, è arrivato il Villanova. Come procede lo scouting calcistico per la società?
Mi trovo benissimo e ho un ottimo rapporto con il presidente Massimo Armeni, il ds Paolo Armeni e il dg Stefano Volpe, colui che quest'estate mi ha assunto alla corte del Villanova. Ci tengo a dire che sono coadiuvato da un “gruppo scouting” in forte crescita a Roma di cui fanno parte ragazzi che hanno il mio stesso obiettivo, quello di lavorare a tempo pieno nel calcio. Ringrazio il gruppo “F3” (fight for football) di cui Paolo Valente è l'ideatore nonché fondatore ed i miei collaboratori fissi, come l'amico Luca Barbanti, Andrea Piccinno, Fabio Parisse e quelli saltuari come Simone Arnone e Stefano Graziani, tra i tanti.
Sei soddisfatto quindi della scelta che hai fatto questa estate...
Certamente, il Villanova è il club migliore della zona e farne parte è un grande onore. Appena entri al campo, respiri aria di “professionismo”, organizzazione e competenze che appartengono ad una squadra di (almeno) Lega Pro, non di Eccellenza. Sono contentissimo.
Hai visto qualche talento in giro?
Sì ci sono, anche nei campi dove meno te lo aspetti. Io cresco con il motto che “il talento lo puoi trovare anche sotto casa...” per cui serve occhio, impegno e dedizione per trovare ragazzi interessanti di prospettiva futura.
Guardando in alto, chi è il calciatore più sopravvalutato?
Balotelli, seguito da Bonucci e Icardi.
Cosa cambieresti del sistema calcistico italiano?
Cambierei molte cose: vorrei che ogni squadra avesse il proprio stadio di proprietà, ad esempio. Questo porterebbe nuovi posti di lavoro, un utile costante che permette alla società di essere spesso e volentieri in attivo e di investire ancora di più, magari nel settore giovanile e nello scouting. Farei in modo che le società, tramite qualche “vincolo” o qualcosa del genere, attingessero sempre di più nel vivaio e che almeno 5/11 dei giocatori in campo siano italiani, perché solo cosi eviteremo di fare figure barbine come negli ultimi due Mondiali di calcio e non solo. Cercherei di cambiare la mentalità, anche se ognuno ha la sua. Si vuole sempre il risultato immediato e mai in lungimiranza, soprattutto quando fai un progetto (ora si usa questa parola) a lungo termine. Ci vuole pazienza, bisogna credere nel lavoro e sul lato umano di un allenatore o giocatore. Un po' di umanità, pazienza e coerenza non farebbero male nel mondo del calcio ma anche e soprattutto nella quotidianità.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Per ora penso a fare bene a Villanova. Mi piacerebbe che la squadra salisse in Serie D quest'anno, ma sarà una bella lotta. Il girone A di Eccellenza mi ricorda un po' quella che una volta era la Serie A, con le “sette sorelle” a contendersi lo Scudetto. Saranno decisivi gli scontri diretti, è certo che il Villanova è protagonista di una stagione splendida. Quanto a me stesso, penso al presente e sogno di arrivare, un giorno, a lavorare tra i professionisti.

Giuseppe Orlando augura un sereno Natale e un felice anno nuovo a tutta la società e ai tifosi del Villanova Calcio. 


 


























































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