Animato da una grandissima
passione per questo sport Giuseppe Orlando, classe 1988 di Mentana, è
l'osservatore ufficiale del Villanova Calcio. Nato sotto il segno del
cancro, si definisce socievole e disordinato e, oltre il Villanova,
tifa la Roma, la sua squadra del cuore e il grandissimo Francesco
Totti.
Giuseppe,
come è nata la tua passione per il calcio?
Da
bambino adoravo disegnare su un foglio i gol che vedevo a
“90°Minuto”. All’età di 10 anni poi, iniziai a giocare a
calcio nel Mentana, come portiere, con buoni risultati: ancora oggi
mi diverto a giocare a calcetto con gli amici, nello stesso ruolo.
Preferisco guardarle però le partite.
Quando
hai cominciato a lavorare come osservatore?
Questo
è il mio secondo anno. L'anno scorso ero al Bra, piccola realtà in
provincia di Cuneo, neo promossa in Lega Pro. Ho iniziato
documentandomi su internet su questa figura che mi ha sempre
affascinato: ho fatto due corsi di formazione con la R.O.I. Italia
che mi hanno dato senza dubbio qualche nozione in più, anche se poi
è importante il lavoro sul campo (farsi vedere, parlare con la
gente, stringere rapporti calcistici e non con direttori sportivi,
presidenti e giocatori che si seguono). Penso che sia il lavoro che
faccia per me, sia per le mie qualità umane che per le mie
competenze calcistiche, anche se non si finisce mai di imparare.
Frequento sempre corsi di aggiornamento.
Dopo
il Bra, è arrivato il Villanova. Come procede lo scouting calcistico
per la società?
Mi
trovo benissimo e ho un ottimo rapporto con il presidente Massimo
Armeni, il ds Paolo Armeni e il dg Stefano Volpe, colui che
quest'estate mi ha assunto alla corte del Villanova. Ci tengo a dire
che sono coadiuvato da un “gruppo scouting” in forte crescita a
Roma di cui fanno parte ragazzi che hanno il mio stesso obiettivo,
quello di lavorare a tempo pieno nel calcio. Ringrazio il gruppo “F3”
(fight for football) di cui Paolo Valente è l'ideatore nonché
fondatore ed i miei collaboratori fissi, come l'amico Luca Barbanti,
Andrea Piccinno, Fabio Parisse e quelli saltuari come Simone Arnone
e Stefano Graziani, tra i tanti.
Sei
soddisfatto quindi della scelta che hai fatto questa estate...
Certamente,
il Villanova è il club migliore della zona e farne parte è un
grande onore. Appena entri al campo, respiri aria di
“professionismo”, organizzazione e competenze che appartengono ad
una squadra di (almeno) Lega Pro, non di Eccellenza. Sono
contentissimo.
Hai
visto qualche talento in giro?
Sì
ci sono, anche nei campi dove meno te lo aspetti. Io cresco con il
motto che “il talento lo puoi trovare anche sotto casa...” per
cui serve occhio, impegno e dedizione per trovare ragazzi
interessanti di prospettiva futura.
Guardando
in alto, chi è il calciatore più sopravvalutato?
Balotelli,
seguito da Bonucci e Icardi.
Cosa
cambieresti del sistema calcistico italiano?
Cambierei
molte cose: vorrei
che ogni squadra avesse il proprio stadio di proprietà, ad esempio.
Questo porterebbe nuovi posti di lavoro, un utile costante che
permette alla società di essere spesso e volentieri in attivo e di
investire ancora di più, magari nel settore giovanile e nello
scouting. Farei in modo che le società, tramite qualche “vincolo”
o qualcosa del genere, attingessero sempre di più nel vivaio e che
almeno 5/11 dei giocatori in campo siano italiani, perché solo cosi
eviteremo di fare figure barbine come negli ultimi due Mondiali di
calcio e non solo. Cercherei di cambiare la mentalità, anche se
ognuno ha la sua. Si vuole sempre il risultato immediato e mai in
lungimiranza, soprattutto quando fai un progetto (ora si usa questa
parola) a lungo termine. Ci vuole pazienza, bisogna credere nel
lavoro e sul lato umano di un allenatore o giocatore. Un po' di
umanità, pazienza e coerenza non farebbero male nel mondo del calcio
ma anche e soprattutto nella quotidianità.
Quali
sono i tuoi obiettivi futuri?
Per
ora penso a fare bene a Villanova. Mi piacerebbe che la squadra
salisse in Serie D quest'anno, ma sarà una bella lotta. Il girone A
di Eccellenza mi ricorda un po' quella che una volta era la Serie A,
con le “sette sorelle” a contendersi lo Scudetto. Saranno
decisivi gli scontri diretti, è certo che il Villanova è
protagonista di una stagione splendida. Quanto a me stesso, penso al
presente e sogno di arrivare, un giorno, a lavorare tra i professionisti.
Giuseppe
Orlando augura un sereno Natale e un felice anno nuovo a tutta la
società e ai tifosi del Villanova Calcio.
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